domenica 2 ottobre 2016

Un sefardita Italiano: Prof. Raymond Schinazi




"Nice to meet you, I am Italian from Naples", il banale inizio di una conversazione ad un pranzo di lavoro nel corso del Meeting Annuale dell'Istituto di Virologia Umana (Human Virology Institute -HVI) di Baltimora, fondato e diretto da Robert C. Gallo.


Raymond F Schinazi
Una conversazione che si rivelerà densa di significati sia scientifici che umani. Al mio fianco era Raymond Schinazi. Professore da più di 30 anni all'Università di Emory, fondata nel 1836 ad Oxford, Georgia-USA, ha sviluppato numerosi farmaci antiretrovirali al punto che tutti i pazienti infettati dal virus dell'HIV oggi stanno assumendo almeno uno dei farmaci sviluppati e brevettati (90 brevetti internazionali) da Ray. Ma questa ormai è già storia perché oggi grazie ai suoi farmaci più recenti si sta addirittura eradicando l'epatite dal virus HCV. Questa è la parte professionale e scientifica di un uomo che ha sviluppato con il suo gruppo e le sue ricerche farmaci cruciali per il trattamento di patologie infettive di altissimo impatto in Sanità Pubblica [2011 Hall of Fame2014 Research and Hope Award  -  2015 VA Research Currents  - 2015 Science Mag - 2015 Science News]. La sua storia ed attività scientifica quest'anno gli hanno valso il premio Lifetime Achievement Award  consegnatogli nel corso del congresso a Baltimora.


Ma Ray è anche altro. E' parte della storia dell'Italia della prima metà del '900, che dalle emigrazioni dei primi anni del novecento agli anni '60, a cavallo delle due guerre  e del ventennio Fascista, vede la delocalizzazione di intere comunità a causa di eventi bellici (quali i profughi istriano-dalmati), di recupero di aree coltivabili (quali la bonifica delle paludi pontine), di progetti imperialistici in nord-Africa (i 20'000 "rurali" in Libia del 1938).



E' proprio nell'ambito di questo contingente che i genitori (Sefarditi che vivevano a Livorno) partono per la Libia. Poi si sposteranno in Egitto e dopo l'espulsione degli Italiani da parte di Nasser l'arrivo a Napoli al campo profughi in Via  Canzanella.

E' bastato introdurre in una ricerca su Google "campo profughi canzanella napoli" per ritrovare tante storie simili (come quella della famiglia Santoro, o quella di Ciro Migliore)  storie di persone che lasciano l'Italia nel 1938 per il sogno di un pezzo di terra in Africa, che poi dovranno lasciare per l'inizio della seconda guerra mondiale 
Tante storie ....... tante vite ..... di migrazioni  e poi di profughi che tornano a seguito dell'espulsione dall'Egitto da parte di Nasser del 1960 [soprattutto di ebrei ] o dalla Libia da parte di Gheddafi nel 1970, fino ai giorni nostri.

Così in una ventina di minuti, a tavola tra un boccone e l'altro, mi si è dipanata davanti agli occhi la storia di tanti Italiani e la vicenda di un bambino, che voleva produrre antibiotici (o antivirali) che potessero salvare vite. Quelle pillole "miracolose" che non sempre le famiglie Italiane avevano potuto comprare per salvare i loro cari, come invece si spera che avvenga nella "Napoli Milionaria" di Eduardo: "Mo avimm' aspettà, Ama ..... S'ha da aspettà. Comme ha ditto o' dottore? Deve passare la nottata .... adda passà 'a nuttata".

Ray un forte grazie da parte nostra per aver lottato così tenacemente ed aver  raggiunto risultati così rilevanti per milioni di persone, soprattutto in Egitto dove, sebbene fosse dovuto andare via [2014 Financial Times Report], sta contribuendo al trattamento di migliaia di pazienti.