Quale sede per un
ritiro scientifico migliore di un convento? Una sede lontana nel tempo avvolta da miti, leggende e storia dove si sono alternati troiani profughi da Troia
distrutta, Fenici/Punici, Arabi, Normanni, ma non Greci, se non per una breve
parentesi nel IV secolo a.C. quando gli Ateniesi furono chiamati per
contrastare il Tiranno di Siracusa Dionisio il Vecchio ed in quella occasione innalzarono
il tempio di Segesta.
Mito, leggenda e storia si intrecceranno ulteriormente sulla figura e sulle vicende di Enea, figlio di Afrodite (la Venere dei romani) e del fratello del re Priamo, Anchise, un giovane pastore del monte Ida nella Troade, dove un decennio più tardi il nipote Paride avrebbe dato la mela ad Afrodite, scatenando l’ira di Atena/Minerva, compirà un lungo viaggio per mare che lo porterà a Trapani, prima, sulla cui spiaggia perderà l’amato Anchise, poi all’attracco a Cuma, dove con la Sibilla Cumana scenderà agli inferi per riabbracciare il padre Anchise ed infine a Laurentum. Sarà nel Lazio che la stirpe di Enea si stabilirà, dove la figlia Ilia (Rea Silvia), violata da Marte darà alla luce Romolo e Remo (I libro degli Annales, di Quinto Ennio, II sec a.C., )[1] Per Tito Livio (nel I libro da Ab Urbe condita, I sec a.C.)[2] invece, Ilia/Rea Silvia[3] è la discendente di Ascanio/Iulo, che sarà pertanto il fondatore della gens Iulia[4]
Ma torniamo ad un passato più prossimo. Cosa è il Centro Ettore Majorana? Fondato nel 1963 (l’anniversario dei 60 anni è stato celebrato nel Novembre 2023) a ridosso della crisi di Cuba e in piena guerra fredda per scongiurare la terza guerra mondiale, che questa volta con l’uso di armamenti atomici, avrebbe potuto determinare l’olocausto dell’umanità.
Anche il Papa
Giovanni XXIII fa sentire la sua voce umile e supplicante con un radiomessaggio[5]
MESSAGGIO DI PAPA GIOVANNI XXIIIPER LA PACE
Giovedì 25 ottobre 1962
Signore, ascolta la supplica del tuo servo, la supplica dei tuoi servi,
che temono il tuo nome” (Neem. 1:11). Questa antica preghiera biblica sale oggi
alle Nostre labbra tremanti dal profondo di un cuore commosso e afflitto. Mentre
si apre da poco il Concilio Ecumenico Vaticano II, tra la gioia e la speranza
di tutti gli uomini di buona volontà, nubi minacciose tornano ad oscurare
l’orizzonte internazionale e a seminare paura in milioni di famiglie.
La Chiesa - lo abbiamo ripetuto accogliendo le ottantasei Missioni
Straordinarie presenti all'apertura del Concilio - la Chiesa non ha nulla a
cuore quanto la pace e la fratellanza tra gli uomini, e si adopera instancabilmente
per realizzarle. A questo proposito, abbiamo ricordato i gravi doveri di chi
porta la responsabilità del potere. E aggiungevamo: «Ascoltino, con le mani
sulla coscienza, il grido angosciato che da ogni parte della terra, dai bambini
innocenti agli anziani, dai singoli alle comunità, si eleva verso il Cielo:
pace! pace!».
Oggi rinnoviamo questa solenne supplica. Imploriamo tutti i governi a
non restare sordi a questo grido dell'umanità. Lasciate che facciano tutto il
possibile per salvare la pace. In questo modo risparmieranno al mondo gli
orrori di una guerra le cui terribili conseguenze nessuno può prevedere. Continuino
a curare, perché questo atteggiamento leale e aperto ha un grande valore come
testimonianza per la coscienza di ogni persona e di fronte alla storia.
Promuovere, favorire, accettare i discorsi, a tutti i livelli e in ogni
momento, è una regola di saggezza e prudenza che attrae le benedizioni del
Cielo e della terra. Tutti i Nostri figli, tutti coloro che sono segnati dal
sigillo del battesimo e nutriti dalla speranza cristiana, e infine tutti coloro
che sono uniti a Noi dalla fede in Dio, uniscano la loro preghiera alla Nostra
per ottenere dal Cielo il dono della pace: una pace che sarà vera e duratura
solo se sarà fondata sulla giustizia e sull'equità. E a tutti gli artefici di
questa pace, a tutti coloro che con cuore sincero lavorano per il vero bene
degli uomini, vada la grande benedizione che con amore concediamo loro nel nome
di Colui che ha voluto ha voluto essere chiamato il «Principe della Pace»! »
(Isaia 9, 6) [6]
Il messaggio di pace è
stato poi ulteriormente elaborato e pubblicato nell’enciclica Pacem in terris.[7]
Il ruolo italiano e
del Vaticano è ricordato anche da Ettore Bernabei, ex Direttore della RAI in
una sua intervista[8] Un
riepilogo anche da altre fonti giornalistiche[9]
In quelle ore ed in altri
contesti anche la comunità scientifica dei Fisici Nucleari si mobilitava per
contenere i rischi connessi ad un uso sconsiderato delle armi atomiche. Chi ha
visto il film (già soltanto un film) di Oppenheimer ricorderà la conversazione:
“Non mi hai detto nulla e potevamo aver creato uno strumento capace di mettere
in moto una reazione a catena che avrebbe distrutto il mondo” dice Oppenheimer.
“E allora?”, è la risposta di Einstein. Il timore da parte dei fisici nucleari
delle inconsapevoli conseguenze di queste nuove strategie portò alla loro
mobilitazione ed in particolare contribuì alla fondazione del Centro Ettore Majorana[10]
ad Erice, un luogo di incontri e di scontri di popoli di tutte le colture dove
tutti, avrebbero potuto parlare liberamente per risolvere problemi globali ed
in particolare le emergenze planetarie che nel 1982 portò alla stesura della
Dichiarazione di Erice.
E la Medicina che ruolo
ha in questo Centro ed in questo contesto globale? La medicina per le frequenti
epidemie e periodiche pandemie ha un ruolo chiave per la sopravvivenza della specie
umana e quella di specie vegetali ed animali che ne rappresentano la fonte di
sostentamento. Per tale motivo nel 1987 fu istituito l’AIDS and Infectious
Disease PMP-Permanent Monitoring Panel diretto dal gruppo di Virologia
Oncologica del Pascale che tra l’altro ha coordinato la realizzazione dell’East
Africa AIDS Research Center (EAARC)[11][12]
Nel corso degli anni
abbiamo organizzato convegni sull’Ebola, sulla Encefalite Spongiforme Bovina,
sull’epidemia di Zika e numerosi altri eventi, con la partecipazione di
numerosi colleghi italiani e stranieri, inclusi i premi Nobel Luc Montagnier e
Françoise Barrè-Sinoussi (per la scoperta dell’HIV), Stanley B. Prusiner (per
l’associazione dei prioni alle malattie neurodegenerative). Nel 2017 al PMP
sull’AIDS and Infectious Disease (la cui denominazione è stata cambiata dal
2022 in Medicine and Biotechnology PMP) è stata associata la Scuola Internazionale
di Oncologia Molecolare, il cui primo corso è stato svolto nel 2018 e poi nel
2020 si è tenuto il corso online sul COVID[13]
La motivazione di fondo per un retreat scientifico del Dipartimento Traslazionale ad Erice, quale quello svoltosi dal 13 al 16 Aprile 2025 dal titolo Advanced Molecular Biomarkers in Oncology, è quello di ottenere una full immersion di tutti i partecipanti in un unico obiettivo su cui focalizzare la propria attenzione ed i propri interessi. Il corso, articolato in 12 sessioni, che hanno coinvolto tutte le strutture complesse del Dipartimento Traslazionale, con l’apporto esterno di esperti bioinformatici [in particolare Matteo Pallocca del BBMRI.it (CNR-IEOS) di Napoli, Lanlan Chen del First Hospital of Jilin University (Changchun, Jilin, CN) collegato da Berlino, ed i colleghi Roberto Spighi dell’INFN di Bologna e Valentina Bruno dell’IRCCS Regina Elena di Roma] si è tenuto presso l’aula conferenze (‘Paul A.M. Dirac’ Lecture Hall) del Convento San Domenico (the Patrick M.S. Blackett Institute) sia in presenza
che da remoto con il contributo di colleghi del Pascale impossibilitati ad essere presenti come Andrea Cerasuolo e Francesca Collina via la piattaforma Istituzionale TEAMS
con l’obiettivo di aumentare l’integrazione dei gruppi, la interdisciplinarietà degli approcci, la standardizzazioni delle procedure, la capacità e velocità di trovare soluzioni e la loro traslazionabilità clinica: una fucina dinamica per la sanità ed il benessere comune del prossimo futuro. Di seguito lo schema delle varie presentazioni e dei relatori:
Momenti di socializzazioni, necessari per aumentare il senso di apparteneza e la coesione del gruppo, sono stati quelli dei Coffee Break sulla terrazza panoramica, di pranzi & cene nelle strutture convenzionate del Centro, di conversazioni nella Marsala Room e di passeggiate a fine serata per le solitarie vie del borgo tra nebbia e vorticose folate di vento grecale, alla scoperta di angoli memori di altri suoni del Mediterraneo di scontri e di conquiste di popolazioni che transitavano in queste aree.
[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Annales_(Ennio)
[2] https://it.wikipedia.org/wiki/Ab_Urbe_condita_libri
[3] https://it.wikipedia.org/wiki/Rea_Silvia
[4] https://it.wikipedia.org/wiki/Gens_Iulia
[5] https://media.vaticannews.va/media/audio/s1/2022/10/13/10/136748211_F136748211.mp3
[6] https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2022-10/crisi-missili-cuba-60-anni-giovanni-xxiii-rischio-nucleare.
[7] https://www.vatican.va/content/john-xxiii/la/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_11041963_pacem.html
[8] https://www.youtube.com/watch?v=1YE7nntz9z0
[9] https://www.avvenire.it/agora/pagine/dalla-baia-dei-porci-alla-crisi-dei-missili-di-cuba-sessanta-anni-fa-lo-scontro-tra-usa-e-urss
[10] https://ettoremajoranafoundation.it/the-history/
[11] https://www.worldscientific.com/doi/abs/10.1142/9789814365932_0056
[12] https://viral-oncology.blogspot.com/2013/07/il-st-marys-hospital-e-lepidemia-di.html
[13] https://newportal.istitutotumori.na.it/corso-virtuale-su-biomedical-studies-in-the-age-of-pandemics-the-covid-19-impact- on-science/